OPTIMI: Early Detection & Prevention

Institute for Response-Genetics, University of Zurich

Head: Prof. Dr. Hans H. Stassen

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Trithemius

Partners:
Everis, Spain
ETH, Switzerland
UZH, Switzerland
Freiburg, Germany
MA Systems, UK
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Xiwrite, Italy
Ultrasis, UK
Jaume, Spain
Valencia, Spain
Lanzhou, China

 

EU-Grant (FP7):
248544

Zurich Standard Texts: Italian

Emotionally Neutral Text

Ma quello che Heidi trovava più attraente era osservare l’ondeggiare e lo scrosciare dei rami tra i vecchi pini dietro la capanna, nei giorni ventosi. Heidi si metteva lì sotto ad ascoltare quel che avveniva in alto, ma non riusciva mai a vedere e a udire abbastanza di tutto quell’ondeggiare e strepitare possente che faceva il vento tra le cime. Ormai il sole non era più così caldo come d’estate; e Heidi si tolse le calze e le scarpe oltre all’abitino.
Poi venne il freddo. L’indomani, tutta l’Alpe apparve candida; non si vedeva più una fogliolina verde all’intorno. Il pastorello non venne più col suo gregge; e Heidi guardava stupefatta fuori dalla finestrella; cominciava a nevicare di nuovo e i densi fiocchi cadevano sempre più fitti, finché la neve divenne così alta da arrivare alla finestra, che, alla fine, non si poté più aprire; ed eccoli ormai rinchiusi nella capanna.
Per Heidi era molto divertente correre da una finestra all’altra per vedere come sarebbe andata a finire e se la neve avrebbe seppellito l’intera capanna tanto da rendere necessario accendere il lume in pieno giorno. Ma le cose non andarono così.
Il giorno seguente il nonno uscì, perché aveva smesso di nevicare, e spalò la neve tutt’attorno alla baita: gettò grossi mucchi di neve uno sopra all’altro: e fu come se si erigesse un monte qui, un altro là. Così le finestre e la porta non furono più ostruite dalla neve e fu un bene.
Infatti, nel pomeriggio, mentre Heidi e il nonno sedevano davanti al fuoco, ognuno sul suo sgabello, si udì a un tratto un gran rumore e colpi sempre più fitti contro la porta di legno; alla fine, la porta si aprì. Era il pastorello. Non aveva fatto tutto quel chiasso per mera maleducazione, ma per togliere la neve dalle scarpe. A dire il vero, Peter era tutto coperto di neve: aveva dovuto lottare talmente contro gli strati di neve, che gli erano rimasti appesi dei grossi pezzi che si erano gelati addosso a lui per il gran freddo. Ma non si era arreso; voleva andare su da Heidi: non la vedeva da otto giorni.
"Buona sera!" disse entrando. Si avvicinò il più possibile al fuoco e non aggiunse altro; ma il suo viso era radioso per il piacere d’essere lì. Heidi lo guardava con stupore, poiché, accanto al fuoco com’era, cominciò a sgocciolare da tutte le parti, così che sembrava trasformato in una cascatella.

Emotionally Stimulating Text

Doveva però essersi un poco assopito, perché sussultò sorpreso nel sentire su di sé le mani di Vittore, che gli tastavano caute i vestiti. In una tasca aveva il suo coltello, nell'altra il ducato; Vittore avrebbe senza dubbio rubato l'uno e l'altro, se li avesse trovati. Egli finse di dormire, si girò e rigirò come in preda al sonno, agitò le braccia e Vittore si ritirò. Boccadoro rimase irritatissimo contro di lui e decise di lasciarlo l'indomani.
Ma quando, forse un'ora dopo, Vittore si chinò di nuovo sopra Boccadoro e ricominciò a tastare, egli divenne freddo dall'ira. Senza muoversi aprì gli occhi e disse con disprezzo: "Vattene ora, qui non c'è nulla da rubare".
Nello spavento del sentirsi apostrofato, il ladro afferrò il collo di Boccadoro e cominciò a stringere. Poiché questi si difendeva e si ribellava, l'altro strinse più forte, inginocchiandoglisi sul petto. Boccadoro, che non poteva più respirare, si dibatteva violentemente con tutto il corpo, ma, non riuscendo a liberarsi, fu colto a un tratto dal terrore della morte, che lo rese lucido e accorto. Mise la mano in tasca, estrasse, mentre l'altro continuava a stringere, il piccolo coltello da caccia e lo inferse bruscamente e alla cieca, più volte, contro l’individuo inginocchiato sopra di lui. Dopo un momento le mani di Vittore si allentarono, Boccadoro respirò e tirando il fiato profondamente, ingordamente, assaporò la sua vita salva. Cercò allora d'alzarsi e il lungo corpo del compagno si abbatté su di lui floscio e molle, con un terribile gemito, mentre il suo sangue inondava il volto di Boccadoro. Allora finalmente questi riuscì a levarsi in piedi. E nella grigia luce notturna vide il lungo compagno stramazzato al suolo; quando fece per toccarlo, le sue dita sguazzarono nel sangue. Gli alzò il capo, ma esso ricadde pesante e molle come un sacco. Dal petto e dal collo continuava a grondar sangue, dalla bocca la vita se ne andava in gemiti vaghi, sempre più fiochi.
"Ora ho ammazzato un uomo" pensò Boccadoro: e continuò a ripeterselo, mentre, inginocchiato sul morente, vedeva diffonderglisi sul volto il pallore. “Cara Madre di Dio, ora l'ho ucciso”, sentì la sua voce mormorare.
Improvvisamente gli divenne insopportabile rimanere in quel luogo. Raccolse il suo coltello, lo asciugò nella maglia che l'altro indossava e ch'era stata lavorata dalle mani di Lidia per diletto, lo ripose nel fodero di legno, quindi in tasca, balzò in piedi e corse via con quanta forza aveva nelle gambe.

 

vSpacer vox time course
Within-subject variation of energy (red bars) and dynamic expressiveness (green bars) over an observation period of 14 days (no assessments on days 1, 2). The subject's speaking behavior displays virtually no changes over time in terms of energy and dynamic expressiveness except for some "natural" fluctuations.
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